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Il complesso degli edifici rappresenta ciò che è rimasto del monastero della Gloria sorto nei primi decenni del XIII secolo per opera del Cardinal Ugolino, nativo di Anagni, Vescovo di Ostia e futuro Papa col nome di Gregorio IX (1227-1241).
Precedentemente il fratello di Ugolino, Adenolfo Conti, desiderò costruire una cappella in Anagni da affidare ai Francescani e donò loro un appezzamento di terreno, il fondo Arenzano, con torre annessa.
La cappella rimase incompiuta per la morte di Adenolfo. Venne successivamente ultimata dal fratello Ugolino che la dedicò a S. Martino e la concesse a quei frati. Contemporaneamente stava facendo costruire su un fondo attiguo chiamato Monte d’Oro, un monastero che dedicò alla Vergine Assunta in Cielo.
L’anno di fondazione del monastero è incerto, ma si colloca nell’arco di tempo compreso tra il 1212 e il 1219. Successivamente il Cardinale Ugolino ritenne opportuno unire le due chiese in un unico complesso trasferendo i Francescani, dopo averli provveduti di un’altra sede, in una località anagnina che per quel motivo è tutt’oggi chiamata S. Francesco.
Dall’unione dei due complessi nacque così l’Abbazia di Santa Maria della Gloria, e per volere di Ugolino (ora Pontefice con il nome di Gregorio IX) fu affidata all’ordine monastico dei Florensi.
Con la morte di Alessandro IV, avvenuta nel 1261, l’Abbazia cominciò a risentire della diminuita protezione del papato; cominciarono le imposizioni di pagamento delle decime che fino ad allora erano state risparmiate. Inoltre, le insidie continue ai suoi ricchi beni e la lenta diminuzione dei suoi monaci ne accelerarono la fine. La decadenza si accentuò con il pontificato di Bonifacio VIII e con l’ascesa della famiglia Caetani che, nel 1297 acquista molti terreni di proprietà del monastero. Nel 1411, venne data in commenda e nel 1739 in enfiteusi a Leonardo Martinelli di Anagni. I nuovi proprietari ridussero il complesso a abitazione per se e per i coloni addetti ai lavori della terra; in pratica l'intero possedimento divenne un'azienda agricola e l'intero complesso venne adattato a casale rurale, residenza del proprietario, dei coloni, magazzino e stalla del bestiame.
L’edificio è oggi costituito da vari corpi di fabbrica in pietra tufacea di colore giallastro.
Lo stile dell’intera costruzione è un romanico sobrio che effonde un senso di mistica severità perfettamente aderente allo spirito dello scomparso ordine monastico.
Da alcuni anni gli edifici sono stati acquistati dal Comune di Anagni; attualmente costituisce una suggestiva scenografia per le rappresentazioni del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale.