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Porta Santa Maria,un tempo Porta Umberto, garantiva l’accesso principale all’acropoli anagnina e si apre sull’antica via Major, oggi via Vittorio Emanuele.

In origine più avanzata rispetto alla posizione attuale, è citata già in alcuni documenti del 1280 come Porta degli Idoli. L’ingresso odierno è, tuttavia, il risultato dei lavori di fortificazione cinquecenteschi voluti da papa Paolo III (1543) e continuati da Pio IV (1564). In tale occasione per progettare i nuovi sistemi difensivi, Torquato Conti chiamò a sè vari esperti tra cui l’ispettore militare Gabrio Serbelloni(1508-1580) e l’architetto Giovanni Antonio Dosio (1533-1611). Quest’ultimo disegnò Porta Santa Maria e intervenne anche su Porta Cerere e di San Francesco. Inoltre progettò la chiesa di Sant’Agostino. Porta Santa Maria fu pesantemente danneggiata dai bombardamenti alleati e dalle mine tedesche nel 1944. Sulla chiave di volta dell’arco, reso a bugnato, è esposto lo stemma mediceo di Papa Pio IV, mentre sul lato sinistro è stata posta una targa con le parole scritte da Marco Aurelio a Frontone in occasione di una sua visita alla città. In una lettera al suo mentore, l’imperatore espresse tutto il suo stupore nello scoprire che una così piccola città fossedotata di così numerosi edifici religiosi ed edicolette.

Oltrepassata la porta si percorre via Vittorio Emanuele, da sempre la arteria principale della città. Essa attraversa l’intero abitato e di estende lungo tutta l’altura. È tagliata da altri assi di cui i più importanti sono via Dante, subito a sinistra della porta, e via Bagno, in prossimità del Palazzo Comunale. Caratteristici vicoletti disegnano e colorano la pianta di Anagni.

Di fronte a via Leone XIII, la strada che conduce alla cattedrale, si erge la Domus Petronia. Il caseggiato apparteneva in origine alla famiglia Petronia, come denuncia l’iscrizione incisa su una delle porte interne. Questa anticipa quella sul bel portale che si affaccia sulla via Maggiore. Opera del XVIII secolo, è in bugnato e l’arco è decorato dall’iscrizione che ne indica la proprietà della famiglia Petronia, mentre il monogramma Car(tusia) al centro dell’arco rimanda all’ordine certosino a cui forse la casa era stata donata.

Testo © Dott.ssa M. Giudici